Rassegna stampa 1954

4 marzo 1954 Nuovo eco della Riviera

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29 aprile 1954 – L’Italia

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22 luglio 1954 – corriere della liguria

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18 agosto 1954 – Avanti! – articolo di Guido Seborga

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16 ottobre 1954 – l’Unità – articolo di Giancarlo Lora

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1954 Guido Seborga alle Cinque Bettole

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Rassegna stampa 1953

19 febbraio 1953 Nuovo Eco della Riviera

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2 marzo 1953

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1 marzo 1953 la Nuova Stampa

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17 marzo 1953 Corriere del Popolo

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21 marzo 1953 Corriere d’informazione

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27 giugno 1953 Visto – articolo di Gino Magno

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20 agosto 1953 Nuovo Eco della Riviera – articolo di Lino Cardel

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26 novembre 1953 Nuovo Eco della Riviera

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9 novembre 1953 Il Piccolo – articolo di Walter Ludovici

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maggio 1953 The Pamphlet – rivista dell’associazione italo americana di Genova articolo di Cardel

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Rassegna 1952 – i pittori americani e le cinque bettole

1952 – 5 giugno – il Secolo XIX

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1952 – 28 maggio – il Corriere del Popolo.

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1952 – 22 maggio ,7 giugno – The Daily American

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1952 – 15 giugno – Nuovo Eco della Riviera.

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1952 – 11 settembre – Corriere del Popolo – articolo di Giorgio Sguerso.

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1952 – Corriere della Sera – articolo di Anselmo Bucci.

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1952 Balbo, Natale Agnese e Cocteau al Palazzo del Parco

Peggy Guggenheim

Il museo Guggenheim di Venezia celebra quest’anno il quarantesimo anniversario della scomparsa della sua fondatrice, Peggy Guggenheim, con una mostra omaggio che racconta i trent’anni, dal ’49 al ’79, della sua avventura veneziana. Parte della sua collezione fu esposta a Bordighera alla II Mostra Internazionale di Pittura Americana, come ricorda nella sua autobiografia :

Nel 1953 Walter Shaw e Jean Guerin, due miei vecchi amici che vivevano a Bordighera, mi chiesero in prestito dei quadri perchè volevano organizzare un’esposizione di pittori americani che sarebbe stata patrocinata dal Comune, e perciò piuttosto ufficiale. Cocteau scrisse l’introduzione al catalogo ed io accettai di prestare i quadri e andai a Bordighera con Laurence Vail… Il pranzo che Walter e Jean offrirono in onore nostre e di Cocteau fu molto divertente… Con mia grande sorpresa scoprii che eravamo tutti e tre ospiti della città di Bordighera e ci furono offerte tre splendide stanze in un albergo”.

Nella sala dedicata alla collezione della mecenate americana furono esposte opere di importanti artisti americani, tra cui Jackson Pollock, Robert Motherwell, Mark Rothko. Sono rappresentati anche altri esponenti, meno noti, dell’espressionismo astratto che con Pollock hanno formato il gruppo degli”Irascibili” della Scuola di New York. La mostra , dal 1 al 31 marzo, ha richiamato più di 22.000 visitatori e tra questi note personalità della politica, dell’arte e della cultura in genere.

Jackson Pollock – Croacking movement olio su tela 112×137 cm
Mark Rothko – Sacrifice acquarello guazzo e china su carta 66×100 cm
Robert Motherwell – Personage (autoportrait) tecnica mista 66×104 cm

Alcune opere di pittori americani vennero acquistate dalla città di Bordighera, come nucleo di una costituenda galleria di arte contemporanea, purtroppo non ancora realizzata.

Oltre al grande successo di pubblico le mostre di pittura americana furono fonte di grande ispirazione per gli (allora) giovani artisti della zona, come Enzo Maiolino, Sergio Biancheri, Joffre Truzzi, Sergio Gagliolo, Mario Raimondo, per ricordarne alcuni, che poi a loro volta formarono le nuove generazioni, che poi a loro volta . . . .

Approfondimenti sul sito www.giuseppebalbo.it

I fiori di Balbo

I fiori sono stati uno dei soggetti preferiti di Balbo, dalla giovinezza alla vecchiaia, come se gli dessero conforto con i loro colori e le loro forme; sempre ritratti dal vero, non importa che fossero tre fiori di campo in un bicchiere o un opulento mazzo di rose, e sempre messi in posa con una cura quasi rituale, qualunque fosse poi l’approccio creativo, stilizzati con pochi tratti ad acquerello, o in pastelli minuziosi, più raramente ad olio, ma sempre pervasi dalla sua identità artistica.

In occasione della manifestazione “Ciaraffi in fiore” a Bordighera Alta ci tengo ad esporre una piccola scelta di opere alla galleria Via Dritta 22, da sabato 1 giugno a domenica 9, aperta durante la manifestazione e dalle 17 alle 20 nei giorni seguenti.

Ringrazio Claudia Roggero per la sua gentilezza ed il suo impegno.

Marco Balbo

omaggio a Enzo Maiolino

maiolino

Sabato 11 Novembre 2017, alle ore 17, nella sede dell’UDC-ANPI-Cittadinanzattiva di via Al Mercato n. 8 di Bordighera, si inaugura la mostra di ‘Serigrafie’ del pittore Enzo Maiolino, a un anno dalla sua morte.  In suo ricordo voglio riportare una sua acuta analisi della pittura di Balbo, scritta nel marzo del 1972.

L’INFORMATORE LIGURE

Personale del Pittore G. Balbo

alla Galleria dell’Accademia

Quest’anno Giuseppe Balbo festeggia il suo settantesimo compleanno. Un traguardo particolarmente importante nella vita di questo pittore il quale, con un cinquantennio di pittura alle spalle, lo raggiunge con spirito giovanile, con la passione e l’entusiasmo di sempre. Nessun segno di stanchezza nella sua più recente produzione. Al contrario nel pieno e consapevole possesso dei suoi eccezionali mezzi espressivi, il pittore appare sempre più teso verso realizzazioni di pura, meditata pittura.

Tuttavia non mancano le crisi e i dubbi. Ma sono proprio questi aspetti che ci avvicinano maggiormente al pittore e ce lo rendono più caro. Come quando, ad esempio, ci sorprende con questa straordinaria confessione: – A volte penso che bisognerebbe ricominciare tutto daccapo! –

La personale che Balbo ha allestito dal 4 al 19 marzo nella Galleria della “sua” Accademia di Bordighera, in occasione del suo settantennio, vuole essere soprattutto una specie di “omaggio” agli allievi attuali. Un modo cioè, di rispondere alle loro curiosità per il lavoro del Maestro, sottoponendo una serie di esempi ad integrazione dell’insegnamento impartito con l’impegno e la generosità che tutti sanno. Rispetto alle due vaste rassegne precedenti dell’opera di Balbo (quella di Torino del 1966 e la successiva al Palazzo del Parco di Bordighera del 1967), l’attuale personale presenta un vantaggio: l’ambiente più intimo che accoglie la mostra, e il minor numero di opere (scelte però con evidente rigore), permettono un accostamento più cordiale all’opera del pittore.

L’”eclettismo” di Balbo, più appariscente nelle due precedenti mostre, appare in questa più contenuto e un attento esame delle opere esposte ci permette una più serena riflessione sulla sia opera. La quale, a nostro avviso, presenta due aspetti fondamentali : il primo riguardante il diretto contatto del pittore con alcuni aspetti della realtà circostante; il secondo, l’estrinsecazione del suo mondo fantastico nel quale confluiscono spesso suggestioni letterarie e una sincera componente “surrealista”.

“L’uliveto” del ’70, la “Casa fra gli ulivi”, “Scogli con villa Garnier”, “Aringhe” del ’67, “Nespole” “Papaveri”, sono forse le opere più significative nelle quali l’emozione del pittore di fronte al dato naturale e la conseguente trasposizione pittorica raggiungono un perfetto equilibrio. In esse rigore compositivo, finezza di tono e freschezza di esecuzione, si impongono all’attenzione dell’attento visitatore.

Il secondo aspetto cui prima si alludeva, quello del mondo fantastico del pittore, è documentato in questa mostra da alcune opere nelle quali il lato descritto ( o “il racconto” come oggi si preferisce dire) prevale, a volte, su quello pittorico. S’impongono tuttavia due eccezioni particolarmente significative: “Uomini e scogli” del ?69 (forse un’opera chiave per entrare nel mondo fantastico di Balbo) e “La casta Susanna” del ’71. In entrambe il dato letterario è coraggiosamente superato dall’originale interpretazione dei temi e dalla raffinata elaborazione pittorica.

Circondato dai suoi allievi, vecchi e nuovi, che ancora una volta hanno festeggiato il maestro in occasione della inaugurazione di questa mostra, l’operoso Balbo continua il suo lavoro, riprendendo incessantemente i temi che gli sono cari, ogni volta “ricominciando daccapo”. Augurandogli altri lunghi anni di sereno lavoro, sentiamo che ci riserverà ancora delle sorprese. (il suo recente entusiasmo per alcune tecniche calcografiche mai prima sperimentate, ci fa ben sperare in tal senso).

ENZO MAIOLINO

uomini e scogli 1969 – olio cm 130×80

uomini e scogli 69

la casta susanna 1971 – olio cm 100×60

1971 la casta susanna - 100 x 60

con la collaborazione di Maiolino, pochi mesi dopo Balbo darà vita a una bella serie di acqueforti, che vi mostrerò nel prossimo articolo.

in occasione di Bordi Art ho voluto presentare opere poco note…

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giuseppe balbo, pur essendo naturalmente portato alla ricerca di nuove forme espressive, nei primi anni 70 ha una svolta creativa realizzando una serie di opere in cui l’influenza della pop art è evidente nelle forme, semplici, nette, ma con una coniugazione estetica assolutamente personale, il segno puro assume un’importanza che travalica il contenuto. Sembrano opere fatte di getto, ma, come sempre, nascono da schizzi sui suoi taccuini, li chiamava “sempre in tasca”, e da una attenta ricerca del tipo di carta, dei colori e dei solventi usati: acquerelli spesso stesi con bianco d’uovo o graffiti di steatite, oppure colori ad olio su carte particolari. Tutto questo non per mero virtuosismo, ma con l’urgenza di ricercare un segno nuovo, quasi primitivo, che traduca la spinta innovativa di quegli anni in un mondo pittorico molto personale.

Nella scelta delle opere ho preferito concentrare l’attenzione su quelle più immediate, meno articolate, molte mai esposte finora, e soprattutto mai insieme.

Per soddisfare la curiosità che spero di aver alimentato vi segnalo il sito

www.giuseppebalbo.it